Enpam: ottenuto tetto ai contributi per gli Specialisti esterni

Data:
29 Febbraio 2024

Enpam: ottenuto tetto ai contributi per gli Specialisti esterni

Care Colleghe e cari Colleghi,
è con grande piacere e un pizzico di orgoglio che vi comunico che il Consiglio di amministrazione dell’Enpam ha finalmente risolto la problematica relativa agli ulteriori contributi a carico degli Specialisti che collaborano con strutture sanitarie convenzionate.


Provo a riassumere la faccenda anche per chi non ne avesse una conoscenza diretta o una circostanziata consapevolezza.
Tali professionisti beneficiano da tempo di un contributo previdenziale del 2%, versato dalle strutture sul fondo Enpam denominato “Specialisti esterni” e calcolato sulla base del fatturato del proprio committente che essi hanno individualmente contribuito a realizzare.
Da quest’anno, gli stessi sanitari avrebbero dovuto aggiungere un ulteriore contributo del 4%, stavolta direttamente a carico dei singoli professionisti e, cosa ancor più eclatante, stabilito non in virtù degli emolumenti effettivamente ricevuti dalle strutture, ma calcolato sulla base dei rimborsi che le medesime strutture ricevono dal SSN.
Tale comunicazione, arrivata nel corso della scorsa estate 2023, ha da subito ingenerato numerose proteste da parte dei professionisti coinvolti e sollevato diverse perplessità da parte del sottoscritto, soprattutto in riferimento alla base di calcolo scelta dall’Enpam per il computo del contributo aggiuntivo: si abbandonava, ossia, il consueto aggancio alla “remunerazione” del professionista (principio costituzionale della progressività delle trattenute in base al reddito) per approdare ad un nuovo sistema basato sul fatturato dell’azienda convenzionata (ovvero il rimborso versato all’Azienda dal SSN, naturalmente di gran lunga più ingente rispetto al valore della prestazione del professionista).
Verificata con gli uffici dell’Ordine l’effettiva, innaturale, articolazione di questo nuovo contributo, ho da subito avviato una serie di interlocuzioni in seno al Comitato Centrale della Fnomceo e con i vertici della Fondazione Enpam, premendo per una più ragionevole definizione della base di calcolo, riportandola alla più logica e corretta valutazione del ricavo del professionista, come già avviene per tutti gli altri fondi Enpam.
Si trattava, a mio avviso, di una duplice criticità, di valore etico (ognuno, a qualsiasi livello, paga in base a quanto riceve) e di natura tecnica (il 4%, calcolato su quanto la struttura fattura al Ssn, rappresenta nella maggior parte dei casi un importo troppo elevato rispetto al compenso che la struttura stessa riconosce al medico, ancora di più se ci concentriamo sulla sola Sardegna).
Fortunatamente, tutta questa serie di riflessioni è stata finalmente accolta dai vertici della Fondazione, che con la delibera del 22 febbraio u.s. ha stabilito un tetto massimo per la definizione dei contributi previdenziali dovuti dagli Specialisti esterni: il singolo professionista potrà infatti chiedere di limitare il pagamento di questo 4% in modo che l’importo non superi un decimo del compenso ricevuto dalla struttura (oppure un ventesimo del compenso nel caso di pensionati).
Ritengo, care Colleghe e cari Colleghi, che possiamo archiviare quanto accaduto come un successo della nostra categoria a difesa del legittimo diritto alla proporzionalità dei nostri contributi rispetto al reddito, nato dalla fattiva e continuativa collaborazione e comunicazione tra iscritti e Ordine, cosa che, da Presidente, non può che rendermi lieto e farmi augurare che tali dinamiche siano sempre più frequenti e quotidiane.
Un caro saluto e buon lavoro a tutte e tutti,
Emilio

Ultimo aggiornamento

12 Aprile 2024, 09:43